Rinascita


Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente.”
Rainer Maria Rilke

Calenzana. Agosto 2006.

Ancora sospesi fra dentro e fuori, sotto un cielo dove la luna e il sole si passavano il testimone, stretti tra l’alba e l’aurora, ci sentivamo tenuti assieme dal sentiero. Incapaci di lasciarlo potevamo solo starci sopra con i nostri scarponi.

In quell’inatteso, inestricabile, abbraccio di emozioni nuove, che avremmo imparato a chiamare consapevolezza, capimmo d’improvviso che ritrarsi era sempre stato ingannevolmente più facile dell’andare incontro. E sentimmo, ritrovando l’entusiastico affidamento del nostro bambino interiore, che non avremmo più rinunciato a comprendere, solo perché diseducati a farlo dalla frenesia di un mondo sempre più lontano dal vero senso di ogni cosa e, proprio per questo, sempre meno nostro.

Rimanemmo perciò in cammino, per imparare, un passo dopo l’altro, quanto ci si possa  sentire leggeri a diretto contatto con la pelle della terra, dove è sempre bello ritrovarsi senza il bisogno di cercare, dove difficilmente capita  di non sapere amare, e  dove, qualora accada di non trovare il modo per poterlo fare, è sempre bello  riscoprirsi incapaci di odiare e senza alcuna voglia di scappare.


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