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Tappa

Ci son montagne  alle mie spalle e passi e passi che fatico a ricordare.  

Un vento furioso si placa fra ricami di silenzio mentre, lontane, sfumano pareti precipiti e cime che perdono significato.

C’è pace qui dove una via si chiude senza ancora lasciar spazio a un nuovo cammino.  

Nessuna ansia di arrivare, nessuna urgenza di ripartire.  

Non una rotta obbligata, ma molteplici le possibilità.

Posso fermarmi a rifiatare.

Qui a valle da sempre tutto ricomincia e ogni impronta fugace sulla via, lentamente, restituisce un senso, risolve un nodo.

E’ terra di preghiera, per il pericolo scampato e per l’auspicio di un buon cammino.

E’ terra di gratitudine, per il passo capace di attraversare.

E’ terra promessa perché preserva il desiderio di scoprire guardando un po’ più in profondità.

E’ risveglio.

Laggiù, in lontananza e tutt’intorno, profili sfumati, chiamano ancora.

Montagne.

Per andar loro incontro farò spazio nel mio zaino, perché saranno tutto ciò che dovrò raccogliere e portare.

Ma non è tempo di partire.

Rimarrò ancora un poco: non di rado anche sostare è viaggio.

Belvedere

Tra gli obiettivi di un buon trekking vi è certamente quello di ammirare il paesaggio.

E generalmente, per godere di un’ampia visione, occorre portarsi in un posto elevato.

Cosa faticosa, e non sempre semplice, ma che, lungi dal voler acquisire chissà quale dominio sul mondo, punta a scoprirne la profonda bellezza.

Quando capita che le coordinate di un tale luogo siano solcate da tanti simili, vien da pensare che un sentimento si sedimenti a formare uno spiritus loci: il sentirsi intima parte di un tutto, in un annullarsi che è pienezza e infine armonia.

In un belvedere che diviene benessere.

I fiori

Sul cupo asfalto, nel cemento armato, tra il gelo delle rovine,
la vita pare a un passo dalla fine.

Eppure le radici di minuscoli semi si aprono un varco
nell’asfalto, tra il cemento, nelle rovine.

Perché la vita si adorni di nuovi fiori.

I fiori non cantano,
i fiori non piangono,
i fiori profumano senza lavarsi,
i fiori giocano col vento,
i fiori non sparano,
i fiori non conquistano,
i fiori non lavorano.
I fiori.

Sergio Atzeni